Soldi – Alessandro Mannarino

Album

È contenuto nei seguenti album:
2009 Bar della rabbia

Testo Della Canzone

Soldi – Alessandro Mannarino di Alessandro Mannarino

Soldi soldi soldi
per andare via lontano
dall’agonia, dalla pazzia,
dalla polizia
che smania sempre
di portarti via

Comprare scarpe nuove
una macchina che vale
gran riserva color caviale
sul tavolino di marzapane
non comprerò più cordiale
al discount della statale N.3

Ballerine danzano sul lucido parquet
vassoio ripieno di cliché
vassoio che gocciola sul cachè
lascialo li sul mio divino divano
formato di fino di pelle di uomo
coperto d’erto sono un esperto

di architetture, di architetture
ma le tette, ma le tette
a me piacciono di più

Manicure per vezzo
pedicure per l’olezzo
non sono avvezzo a guardare il prezzo
nelle vetrine delle burine
comprerò benché nulla ed un botton
(parapa ponzi ponzi pò)

Questa taverna piena d’infami
che sembrano scesi tutti dai rami
diventerà un circolo onesto
non uscirà pesto nessuno
smetteremo di spegnere il fumo
spartire un pò per uno

buon profumo sulla pelle
finalmente facce belle
son porcari ma brutti rari
questi bari dei miei compari
amici miei

Le gocciola sul lucido parquet
vassoio ripieno di cliché
vassoio che gocciola sul cachè
lascialo li per tutto il dì
sulle sedie da biennale
sembra Natale col capitale

l’addominale non fa più male
a pancia vuota e gambe corte
volutamente sono contorte
le ambizioni degli artisti
buffoni di corte fan buffi a carte
beffati dal vino non hanno quattrini

Sarò prodigo, sono un esperto
di miseri e corde, di misericordie
ma le scorte, nelle sporte
a me piacciono di più

Questi borghesi cuccioli, cuccioli
riccioli, riccioli pieni di spiccioli
con le bocche a somiglianza
del buchino sotto la pazza
della gallina del contadino
che essendo mio cugino

vive da latifondista
con una lista parlamentare
tanto a parlare lui ci sa fare
costruire una pista privata
capolista la squadra comprata
per niente rubata sarà la partita

si sa chi più paga
e pur chi più spera
e chi spara di più

Dicevo i borghesi spiriti illesi
sempre tesi a leggere tesi
arnesi difesi da forse palesi
vulnerabili arresi e sospesi
a pesi d’oro..
tutti in coro

davanti alle cifre da me elargite
chi mi lava la testa un pò
mi baceranno come si dice
pure lo zero del mio popò

Dolori e dollari
mezzadri e nobili
ciurme di poveri

ancorate alla baia del whisky
sulla sponda chiamata bicchiere
se io muoio tu te ne infischi
che da sempre lo piazzi nel sedere
se l’oste al vino ci ha messo l’acqua
noi s’annaquamo

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