Storia di Rodolfo Foscati

Testo Della Canzone

Storia di Rodolfo Foscati di Canzoni Fiorentine

Canto di carcere
Canzoni della Toscana
Caterina Bueno

Caro padre, ti scrivo piangendo
questi righi per me dolorosi
e che mi restano ma tanto ingollosi
e nel vedemmi trattare così.

E scrivendo la mano mi trema
e di tutto ti faccio palese
e m’hanno tolto la veste borghese
e m’hanno tolto la mia gioventù.

Caro padre, che brutti momenti!
E qui non contano né pugni e né schiaffi
e disse il guardia: «Levategli i baffi»;
io l’avrei presa la spina nel cuor.

La mattina del venti di marzo
il guardiano mi venne a vedere
e con sé ce l’aveva il barbiere
e una scranna pe fammi sedè.

Con cattive maniere mi prese,
il rasoio ‘un l’aveva perfetto
e mi raschiava, parevo un capretto,
e’ miei baffini li vidi andà giù.

Quando poi egli ebban fatto tutto
il guardiano accennò con un dito
e disse: «Questo gli è i’ vostro vestito»,
e nel vedello mi fece tremà.

«Questo numero che oggi indossate
vi cancella da i’ nome e casato;
centosette sarete chiamato
e Rodolfo Foscati mai più.

Centosette sarete chiamato
e Rodolfo Foscati mai più ».

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