(S.
Bardotti –
Sergepy –
Giovanni Ullu)
Ascoltai il vento tra le foglie:
sembrava un vecchio che
parlava piano
e in quel silenzio a noi sembrò
d’intendere un segreto
che il vento rivelò a noi,
soltanto a noi.
Lei, che strana donna è lei
sull’erba la sua gonna
un fiore diventò;
lei che strana donna è lei
la sensazione che
l’avevo avuta già
e mille volte persa già.
Lei, che strana donna è lei
sull’erba la sua gonna un fiore diventò;
lei che strana donna è lei
la sensazione che l’avevo avuta già
e mille volte persa già.
Il mattino ha chiuso gli occhi tuoi
sorride al tuo sorriso
da me lontano
e mentre dormi sento che
io farti mia non so;
io posso prenderti,
ma farti mia non so.
Lei, che strana donna è lei
è un fiore della notte che l’alba chiude già;
lei, che strana donna é lei
la sensazione che l’avevo avuta già
e mille volte persa già.
Lei, che strana donna è lei
è un fiore della notte che l’alba chiude già;
Lei, che strana donna è lei
la sensazione che l’avevo avuta già
e mille volte persa già.
Lei, che strana donna è lei
è un fiore della notte che l’alba chiude già;
lei, che strana donna è lei
la sensazione che l’avevo avuta già
e mille volte persa già.