(
Paolo Limiti –
Shapiro)
Camminavo per strada
e in silenzio sentivo
alle spalle la gente
che piano diceva
come tu mi tradisci
e come io son
in casa sola.
Poi qualcuno, con tono
da inutile santo,
era molto spiacente
per me, e proprio tanto.
Che talento sublime
per fare del male
c’è nella gente!
Mio Dio,
che voglia
di girarmi e di gridare:
“Fate voi,
voi che cosa sapete
delle mie cadute,
dei disastri miei”.
Stupidi!
Stupidi!
Non ne sapete niente,
niente voi.
Dov’è lui, cosa è lui,
voi non ci arriverete
proprio mai.
Amore mio,
amore mio,
vieni a dire qualcosa,
vieni a fare qualcosa,
a trovare qualcosa,
a ritrovare qualcosa
che era in noi.
Stupidi!
Che stupidi!
Quel che penso e che sento,
che ho bruciato e che sento,
che ho rubato e che ho speso,
queste cose la gente
non le sa mai.
Il telefono suona
da mille distanze,
strane amiche ed ancora
più strane alleanze.
Tutte vogliono dire
e non dire il problema
che c’è qui presente.
Ogni sguardo che incontro
nel bar sotto casa
è un incrocio di pena
e di tacita intesa,
e qualcuno poi scuote
la testa per dire:
“Capitolo chiuso”.
Mio Dio,
che voglia
di girarmi e di gridare:
“Fate voi,
voi che cosa sapete
delle mie cadute,
dei disastri miei”.
Stupidi!
Stupidi!
Non ne sapete niente,
niente voi.
Dov’è lui, cosa è lui,
voi non ci arriverete
proprio mai.
Amore mio,
amore mio,
vieni a fare qualcosa,
a salvare qualcosa,
vieni a dire qualcosa,
possiamo dire ogni cosa
se tu lo vuoi.
Stupidi!
Che stupidi!
Lui mi ha solo amato,
io si l’ho capíto
e l’ho anche lasciato.
Ecco quello che invece
non dirò mai.
Io si l’ho capíto
e l’ho anche lasciato.
Ecco quello che invece
non dirò mai!