Il Testo della canzone di:
Triplete – Michelangelo Vood
Se quasi quasi ti direi se ti va di ballare
c'è un mio amico che conosce gente in quel locale
poi ti riporto a casa o forse no.
Se quasi quasi t'amerei anche in mezzo al deserto,
su una zattera nel vento persa in mare aperto,
ai bordi delle strade come clochard
per tutti i figli buttati nel cesso,
per ogni storia finita male,
per quelle 3 ore a morire di freddo davanti alla stazione centrale.
Volevo solo stare bene, salire sopra agli alberi
e non pensare più a niente, non pensare più a niente
chi se ne frega del triplete e delle ferie accumulate,
voglio un algoritmo nel petto che ti riporti da me.
Se quasi quasi ti direi se ti va di mangiare
c'ho i barattoli di giù, il pane scongelato
la birra nel bicchiere dai proprio no, dai.
Se quasi quasi t'amerei anche sulle panchine,
in una vasca idromassaggio, sul letto di spine,
a casa di tuo padre quando non c'è
per tutti i figli buttati nel cesso,
per ogni storia finita male,
per quelle 3 ore a morire di freddo davanti alla stazione centrale.
Volevo solo stare bene, salire sopra agli alberi
e non pensare più a niente, non pensare più a niente
chi se ne frega del triplete e delle ferie accumulate,
voglio un algoritmo nel petto che ti riporti da me.
(Strum.)
Volevo solo stare bene, salire sopra agli alberi
e non pensare più a niente, non pensare più a niente
chi se ne frega del triplete e delle ferie accumulate,
voglio un algoritmo nel petto che ti riporti da me,
che ti riporti da me, che ti riporti da me,
che ti riporti da me, che ti riporti da me.
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