Un guanto

Album

È contenuto nei seguenti album:

1996 Prendere e lasciare
2002 Fuoco amico

Testo Della Canzone

Un guanto di Francesco De Gregori

Un guanto precipitò
Da una mano desiderata
A toccare il pavimento del mondo
In una pista affollata,
Un gentiluomo, un infedele
Lo seguì con lo sguardo
E stava quasi per raggiungerlo
Ma già troppo in ritardo
E stava quasi per raggiungerlo
Ma troppo in ritardo
Era scomparsa nella mano
E tutta la compagnia
E chissà se era mai esistita
Era scomparsa quella mano
E restava la nostalgia
E il guanto e la sua padrona
Scivolavano via
Il guanto e la sua padrona
Pattinavano via
Sotto un albero senza fiori
Si struggeva l’amore amato
Il guanto era a pochi passi
Irraggiungibile e consumato
In quella grande tempesta d’erba
Non era estate né primavera
E non sembrava nemmeno autunno
Però l’inverno non esisteva
E non sembrava nemmeno autunno
Perché l’inverno non esisteva
Quando un uomo da una piccola barca
Con un mezzo marinaio
Vide qualcosa biancheggiare
Un uomo da una piccola barca
Sporgendosi sul mare
Era il guanto che rischiava di annegare
Era il guanto che rischiava di affondare
Fu un trionfo di conchiglie
Un omaggio di fiori
Per il guanto restituito
Alla banalità dei cuori
A un spiaggia senza sabbia
A una passione intravista
A una gabbia senza chiave
A una stanza senza vista
A una gabbia senza chiave
A una vita senza vista
E intanto milione di rose
Rifluivano sul bagnasciuga
E chissà se si può capire
Che milioni di rose
Non profumano mica
Se non sono i tuoi fiori a fiorire
Se i tuoi occhi non mi fanno più dormire
Era la notte di quel brutto giorno
I guanti erano sconfinati
Come l’incubo di un assassino
O i desideri dei condannati
Dietro al Guanto Maggiore
La luna era crescente
E piccoli guanti
Risalivano la corrente
E piccoli guanti
Risalivano la corrente
Fino al Capo dei Sogni
E alla Riva del Letto
Dell’innocente che dormiva
Un mostro sconosciuto
Osservava non osservato
Sopra un tavolo il guanto incriminato
Sopra al tavolo un guanto immacolato
Ed il guanto fu rapito
In una notte d’inchiostro
Dal quel mistero chiamato amore
Da quell’amore che sembrava un mostro
Inutilmente due nudi mani
Si protesero a trattenerlo
Il guanto era già nascosto
Dove nessuno può più vederlo
Il guanto era già lontano
Quanto nessuno può più saperlo
Oltre la pista di pattinaggio
E le passioni al dì di festa
E le onde di tutti i mari
E il trionfo della tempesta
E le rose nella schiuma
Il guanto era volato
Più alto della luna
Il guanto era volato
Più leggero di una piuma
Oltre il luogo e l’azione
Ed il tempo consentito
E l’amore e le sue pene
Il guanto si era già posato
In quel quadro infinito
Dove Psiche e Cupido governano insieme
Dove Psiche e Cupido sorridono insieme

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Accordi

     
(mi mi4 mi mi4)
   mi
Un guanto precipitò
       la
da una mano desiderata
     do#-
a toccare il pavimento del mondo 
       la
in una pista affollata
        fa#-7
Un gentiluomo infedele
     mi
lo seguì con lo sguardo
        si
e stava quasi per raggiungerlo
   do#-               la
ma già troppo in ritardo
        mi           si
e stava quasi per raggiungerlo
   do#-      la
ma troppo in ritardo
        mi
Era scomparsa quella mano
   si
e tutta la compagnia
       mi       si7     mi  mi7
e chissà se era mai esistita
        la            la-
era scomparsa quella mano
    mi
e restava la nostalgia
     si              si7
e il guanto e la sua padrona
     do#-      la
scivolavano via
   mi               si
il guanto e la sua padrona
     mi        la mi / mi mi4 /
pattinavano via

Sotto un albero senza fiori
si struggeva l'amore amato
il guanto era a pochi passi
irraggiungibile e consumato
in quella grande tempesta d'erba
non era estate né primavera
e non sembrava nemmeno autunno
però l'inverno non esisteva
e non sembrava nemmeno autunno
perchè l'inverno non esisteva
Quando un uomo da una piccola barca
con un mezzo marinaio
vide qualcosa biancheggiare
un uomo da una piccola barca
sporgendosi sul mare
era il guanto che rischiava di annegare
era il guanto che rischiava di affondare

Fu un trionfo di conchiglie
un omaggio di fiori
per il guanto restituito
alla banalità dei cuori
a una spiaggia senza sabbia
a una passione intravista
a una gabbia senza chiave
ad una stanza senza vista
ad una gabbia senza chiave
ad una vita senza vista
E intanto milioni di rose 
rifluivano sul bagnasciuga
E chissà se si può capire
che milioni di rose non profumano mica
se non sono i tuoi fiori a fiorire
se i tuoi occhi non mi fanno più dormire

Era la notte di quel brutto giorno
i guanti erano sconfinati
come l'incubo di un assassino
o i desideri dei condannati
dietro al guanto maggiore 
la luna era crescente
e piccoli guanti
risalivano la corrente
e piccoli guanti
risalivano la corrente
Fino al capo dei sogni
e alla riva del letto
dell'innocente che dormiva
un mostro sconosciuto
osservava non osservato
sopra a un tavolo il guanto incriminato
sopra al tavolo il guanto immacolato

E il guanto fu rapito
in una notte d'inchiostro
da quel mistero chiamato amore
da quell'amore che sembrava un mostro
inutilmente due nude mani
si protesero a trattenerlo
il guanto era già nascosto
dove nessuno può più vederlo
il guanto era già lontano
quanto nessuno può più saperlo
Oltre la pista di pattinaggio
e le passioni al dì di festa
e le onde di tutti i mari
e il trionfo nella tempesta
e le rose nella schiuma
il guanto era volato
più alto della luna
il guanto era volato
     do#-               la
più leggero di una piuma
          mi
oltre il luogo e l'azione
      si
ed il tempo consentito
     mi  si        mi mi7
e l'amore e le sue pene
   la                la-
il guanto si era già posato
        mi             
in quel quadro infinito
     si               do#-          la
Dove Psiche e Cupido governano insieme
     mi          si     mi      la   mi
Dove Psiche e Cupido sorridono insieme

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