Gianni Rodari
Un lungo viaggio voglio fare,
i bimbi del mondo andro’ a trovare.
Ad uno ad uno li voglio vedere,
per sapere
come stanno, che fanno,
se vanno a scuola o non ci vanno,
se una mamma ce l’hanno
se hanno un papa’ che va a lavorare
e almeno una sorellina per giocare.
Voglio sapere chi rimbocca
le coperte dei loro lettini,
chi li sgrida se i ditini
si mettono in bocca,
se c’e’ chi pettina i loro capelli
con il pettine bagnato
e se e’ stato rattoppato
lo strappo nei calzoncini belli.
Voglio essere sicuro
che nessuno abbia paura quand’e’ scuro
che abbiano tutti vicino al cuscino
un bel sogno da sognare,
e una nonna che li tiene per mano
e l’Uomo Nero fa stare lontano.
E diro’ loro: “Buongiorno, bambini,
bianchi, gialli, morettini,
bimbi di Roma e di Santa Fe’,
color di latte o del caffe’,
Bimbi ridenti di Mosca e Pechino,
o poveri fiori falciati
nel Paese del Fresco Mattino
bimbi dal ciuffo nero o biondo
buongiorno a tutti i bambini del mondo”.