Il Testo della canzone di:
XII – Ianva
Ad oriente ogni aurora appiccava un magnifico incendio
Che talvolta un nero andare di nubi incupiva
Si scherzava con le bombe a mano, come fossero una cosa viva
Bestie di casa le cui reazioni fino in fondo non puoi prevedere
Ma le femmine si concedevano più volentieri
A coloro a cui meno importava morire!
C'erano casse di cognac e di munizioni
C'erano gerani e bandiere a tutti i balconi
C'erano guerci con folgori nell'unico occhio
Eroi, guitti, tribuni acclamati ad ogni crocicchio
Di nuovo in armi! Di nuovo in armi! Di nuovo in armi!
Obbedire all'Amore è il novissimo imperativo
Non turarsi il naso al fetore di una pace che offende
Farsi beffe col gesto impulsivo di chi a un tempo desidera e prende
E pisciare su decreti voluti da vecchi usurai
E su orditi a misura di boia, di contabili e baciapile
Che al volo dell'aquila hanno sempre preferito l'ovile
C'erano canzoni, e per ogni canzone una donna
C'erano illusionisti, ma non c'era inganno
C'erano ragazzi dal formidabile cuore:
Si scatenava l'amplesso tra Musa e Furore!
Di nuovo in armi! Di nuovo in armi! Di nuovo in armi!
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