2 commenti

  • Michele Bortone ha detto:

    Intervista di Michele Bortone

    La creatività permette all’individuo di agire in modo efficace sulla realtà, essere se stessi ti aiuta a vivere e pensare positivo. Nella vita o al destino ci devi credere. La mia vita è stata tutta un film di cui soltanto io conosco la trama. Sono nato a Lacedonia, i miei genitori sono stati degli umili contadini, ma avevano un scopo ben preciso quello di farmi musicista. Un bel giorno il destino viene a farci visita, avevo soltanto quattro anni e mio padre emigrò nel cielo. Non mi restava che rimboccarmi le maniche, mettere a fuoco le idee e finito le scuole d’obbligo mettermi a lavorare: (fare il muratore) impastare malta, fare muri, lavorare la pietra sempre musica era.
    Mia madre non voleva che io facessi il muratore, per cui mi mandò in Istituto a San Marco di Castellabate (SA) per studiare. Lo studio non era per me, volevo lavorare per guadagnare bene aiutare la famiglia, e permettendomi di fare concorsi di canto e studiare musica. Nell’istituto ho incominciato a scrivere i primi testi e le prime poesie, scrivevo lettere d’amore agli amici. E fu proprio da questa esperienza che nacque il mio primo testo (Pazzo amore) avevo soltanto quindici anni. Ho fatto anche io la gavetta, Castrocaro, La festa degli sconosciuti, Una voce per Sanremo, buoni piazzamenti quinti, quarto, decimo. Ma nel 1980 ecco l’idea di auto produzione ed incido un disco (Pazzo amore) che riscuote una notevole critica.

  • Michele Bortone ha detto:

    Michele Bortone ha detto:
    Il tuo commento è in attesa di moderazione.
    Agosto 31, 2023 alle 3:10 pm
    Intervista di Michele Bortone

    La creatività permette all’individuo di agire in modo efficace sulla realtà, essere se stessi ti aiuta a vivere e pensare positivo. Nella vita o al destino ci devi credere. La mia vita è stata tutta un film di cui soltanto io conosco la trama. Sono nato a Lacedonia, i miei genitori sono stati degli umili contadini, ma avevano un scopo ben preciso quello di farmi musicista. Un bel giorno il destino viene a farci visita, avevo soltanto quattro anni e mio padre emigrò nel cielo. Non mi restava che rimboccarmi le maniche, mettere a fuoco le idee e finito le scuole d’obbligo mettermi a lavorare: (fare il muratore) impastare malta, fare muri, lavorare la pietra sempre musica era.
    Mia madre non voleva che io facessi il muratore, per cui mi mandò in Istituto a San Marco di Castellabate (SA) per studiare. Lo studio non era per me, volevo lavorare per guadagnare bene aiutare la famiglia, e permettendomi di fare concorsi di canto e studiare musica. Nell’istituto ho incominciato a scrivere i primi testi e le prime poesie, scrivevo lettere d’amore agli amici. E fu proprio da questa esperienza che nacque il mio primo testo (Pazzo amore) avevo soltanto quindici anni. Ho fatto anche io la gavetta, Castrocaro, La festa degli sconosciuti, Una voce per Sanremo, buoni piazzamenti quinti, quarto, decimo. Ma nel 1980 ecco l’idea di auto produzione ed incido un disco (Pazzo amore) che riscuote una notevole critica.

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