(di
Ivano Fossati)
Stiamo quì incantati io e te
meravigliati di aspettare
bloccati
a valutare la meraviglia
di queste poche ore
su questo tanto mare
ah, se non ci fosse da osservare
che poi è così per tutti, sempre uguale
per quanto ingegnoso sia
il suo farsi aspettare
non è che un momento
al suo passare
ma un finale andrebbe guardato sempre
dalla sponda di un letto
e riletto cento volte in cento anni
fino a poterne parlare senza affanni.
Un amore andrebbe sorvegliato sempre
da una porta di casa
e richiamato cento volte al minuto
e protetto con le mani dagli inganni
protetto con gli occhi dagli anni
quando le più grosse ferite
non riescono più a fare male
che dignità, che meraviglia,
lo possiamo guardare
è quello il nostro grande amore
al suo finale.
Vedi, le strade di quì un tempo
saranno state pece e sassi
e il vociare della gente copriva
il silenzio del mare, copriva
guardala invece adesso questa baia senza vento
com’è tranquilla, com’è reale
e come lo stiamo vivendo il nostro amore
al suo finale
eh, sì che un finale andrebbe guardato sempre
dalla sponda del mare
e ricordato cento volte in cento anni
fino a poterci pensare senza affanni
fino a poterci pensare senza affanni
Un amore andrebbe sorvegliato sempre
da una porta di casa
e richiamato cento volte al minuto
e protetto con le mani dagli inganni
protetto con gli occhi…
1 commento
Ho riascoltato a casa di una amica fan della Mannoia questa canzone dopo tanti anni e mi sono commosso. E’ stupenda, vera, struggente. E’ un peccato che il suo grande autore non l’abbia mai eseguita. Paolo RP