Bio – Sanz Testo con traduzione in italiano

TRADUZIONE IN ITALIANO

Sono il figlio di Maria e di Gesù
Quello ad Alcalá e quello ad Algeciras
Sono il più piccolo di due
Mio fratello maggiore August
18 dicembre, io

Sono sempre stato introverso
Avevo paura, me ne ero andato
Mi piaceva la poesia, il flamenco e il mio bujío
Non avevo molti amici, non era per aver guardato il mio ombelico
Era che ero attratto più che fuori
Cosa c'era dentro ha

A volte giocavo nel quartiere, per non sembrare strano
Ma non si adattava bene ai cattivi
Che hanno comandato nei sobborghi
Ho sempre avuto un aspetto strano, mi dispiaceva uscire in classe
Sulla lavagna, chiunque mi farebbe piccolo prendendo in giro
Volevo una chitarra e lo sono
Ma alla scrivania al sole con il mio compagno
Ho giocato per essere il più vacilón
io riempio e il magro

A scuola ho giocato male
Credendo che non mi avrebbero dato più bastoncini così
Ma li ho portati per strada
E nel cuore e sui pianerottoli

Volevo una chitarra e lo sono
ma alla scrivania al sole con il mio compagno
Ho giocato per essere il più vacilón

Mio padre suonava in un gruppo
Mia madre ha litigato in casa
Quante volte l'ho vista piangere perché ha perso la battaglia?
E quando la sua impotenza è esplosa
Mi è rimasto nell'anima
E nelle costole con quelle urla d'argento

Non fraintendetemi, mia madre era un bagnino
E anche mio padre, nonostante fosse disperso, ha lottato per la vita

Non mi piaceva il calcio
Mi ha chiesto di essere il portiere sul mio palcoscenico immaginario
Ho sempre fatto sei zero

Abbiamo passato dei brutti momenti
Ma avevamo le uova
Per conquistare un piccolo pezzo di paradiso fuori dal tempo

La vita mi ha preso e ho iniziato a sognare in grande
Totale, per continuare nello stesso
Avevo già il labbro nel sangue
Non credevo ai miracoli
Né che potrei raggiungerlo
Inoltre, c'erano già persone che versavano acqua nelle brocche

Ma ho insistito in un certo senso
Questo mi lascia ancora congelato oggi
non volevo niente
Ma lo cercavo nuotando
Sapevo che la musica era
Cosa mi tirerebbe fuori dal fango?
Come se fosse l'anello
Che stava cercando quel ragazzo che lo chiamano Frodo

E all'improvviso mi sono visto salire sul palco
Persone che non conoscevo, le mie piccole canzoni che cantano
E ho deciso di ringraziare, fai sempre ciò che è in mio potere
Per ringraziare la vita per un tale dono

Mi dedico a questo sogno da 30 anni
che è iniziato come uno sforzo, un'illusione, un'opzione e un desiderio
E sono io, insomma, visto che ho ragione
Non sto cercando di ingannare nessuno ma di scrivere la mia canzone

In mezzo a tante bugie
Non sai come ringrazio
Il respiro della verità che si trasforma
Intorno a te mi sveglio
Ora cos'è tutta l'apparenza?
Apprezzo nella sua giusta misura
L'autenticità della tua presenza
All'alba della mia vita

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Il Testo della canzone di:
Bio – Sanz


Soy el hijo de María y de Jesús
La de Alcalá y el de Algeciras
Yo el más pequeño de dos
Mi hermano mayor de agosto
De diciembre 18, yo

Siempre fui introvertido
Tenía miedo, estaba ido
Me gustaba la poesía, el flamenco y mi bujío
No tuve muchos amigos, no era por mirarme el ombligo
Era que a mí me atraía más que lo de fuera
Lo que tenía dentro metío

Jugaba a veces en el barrio, por no parecer extraño
Pero no encajaba bien con los malos
Que mandaban en el extrarradio
Siempre me vi rarito, me daba pena salir en clase
En la pizarra, cualquiera me hacía chiquito al burlarse
Quería guitarra y son
Pero en el pupitre al sol con mi compañero
Jugaba a ser el más vacilón
Yo relleno y el flaquito

En la escuela me hice el malo
Creyendo que así no me darían más palos
Pero me los llevé en la calle
Y en el corazón y en los rellanos

Quería guitarra y son
pero en el pupitre al sol con mi compañero
jugaba a ser el más vacilón

Mi padre tocaba en un grupo
Mi madre luchaba en la casa
¿Cuántas veces la vi llorando porque perdía la batalla?
Y cuando estallaba su impotencia
Se me clavaba en el alma
Y en las costillas con aquellos gritos de plata

No me malentiendan, mi madre fue salvavidas
Y mi padre, aunque faltaba, también peleaba la vida

No me gustaba el fútbol
Me pedía ser el portero en mi escenario imaginario
Siempre ganaba seis cero

Pasábamos malos tiempos
Pero teníamos huevos
Para ganarle al tiempo un pedacito de cielo

La vida se fijó en mí y empecé a soñar en grande
Total, para seguir en lo mismo
Ya tenía el labio en sangre
No creía en los milagros
Ni en que pudiera lograrlo
Además, ya había gente que te echaba el agua a jarros

Pero insistí de una forma
Que aún hoy me deja helado
Yo no quería nada
Pero lo buscaba a nado
Sabía que la música era
Lo que me sacaría del lodo
Como si fuera el anillo
Que buscaba ese tipo que le llaman Frodo

Y de repente me vi subiéndome a un escenario
Gente que no conocía, mis cancioncillas cantando
Y decidí dar las gracias, hacer siempre lo que esté en mi mano
Para agradecer a la vida semejante regalo

Llevo ya 30 años dedicado a este sueño
que empezó como empeño, ilusión, opción y anhelo
Y ese soy yo, resumiendo, desde que tengo razón
No intento engañar a nadie sino escribir mi canción

En medio de tanta mentira
No sabes cómo agradezco
El soplo de verdad que gira
En torno a ti amanezco
Ahora que es todo apariencia
Valoro en su justa medida
Lo auténtico de tu presencia
En el albor de mi vida

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