Come risparmiare sul riscaldamento domestico: dal cronotermostato smart all’Ecobonus 2019

La stagione invernale è ormai nel suo pieno e come ogni anno le caldaie delle famiglie italiane tornano in funzione, facendo schizzare alle stelle i consumi di gas e, purtroppo, anche la bolletta.

Se i mesi freddi, proprio a causa delle emissioni prodotte dagli impianti di riscaldamento, rappresentano quelli più critici anche per la salubrità dell’aria nelle grandi città, va detto che molto può essere fatto, sia per contenere le emissioni di inquinanti che per ridurre i consumi e, quindi, la spesa energetica.

Risparmiare sul riscaldamento domestico: breve guida

Come annunciato lo scorso ottobre, per la stagione in corsa l’Arera (l’Autorità per l’Energia) prevede un incremento del costo del gas naturale pari all’incirca al 6,1%. La famiglia italiana tipo, quest’anno, si troverebbe a spendere una media di 1.096 euro per il riscaldamento domestico. L’aumento, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, sarebbe così pari a 61 euro.

Eppure, investendo nelle giuste tecnologie e adottando qualche semplice accorgimento, risparmiare sul riscaldamento domestico è tutt’altro che impossibile. Abbiamo deciso di stilare una piccola checklist sulle strategie da adottare per ridurre i consumi, avvalendoci dei consigli riportati sul portale di un’azienda che si occupa proprio di assistenza caldaie e manutenzione di impianti di riscaldamento a Marino nei pressi di Roma.

I vantaggi dei cronotermostati di nuova generazione

Il primo consiglio riguarda l’installazione di un cronotermostato da collegare all’impianto di riscaldamento domestico, meglio ancora se smart, ovvero dotato della possibilità di connettersi ad internet ed essere controllato anche a distanza.

Il tradizionale termostato permette di regolare la temperatura domestica sulla base delle proprie esigenze, impostando il valore desiderato. Grazie ad una sonda che rileva in ogni momento la temperatura ambientale, in automatico il termostato attiva oppure disattiva la caldaia, evitando così inutili dispendi energetici.

Per legge, il valore della temperatura del termostato dovrebbe essere impostato dai 18 ai 22°C massimo. È importante ricordare che ad ogni grado in meno, corrisponde un risparmio importante in termini di consumo di gas.

Il cronotermostato aggiunge l’ulteriore vantaggio di poter impostare l’orario di accensione e quello di spegnimento della caldaia: così, l’impianto si attiva automaticamente a partire da una certa ora, per spegnersi una volta raggiunta la temperatura impostata e, eventualmente, riattivarsi se questa scende al di sotto di una certa soglia.

Il cronotermostato in versione smart, poi, semplifica ulteriormente la gestione del riscaldamento domestico: questa tipologia di termostato, grazie alla possibilità di connettersi ad una rete wi-fi, consente di impostare la temperatura e gli orari di accensione e di spegnimento, anche da remoto, spesso utilizzando app da installare sul proprio smartphone. La comodità è evidente: sulla via del ritorno dal lavoro, ad esempio, è possibile attivare la caldaia con pochi tap sul display del telefonino.

L’utilità delle termovalvole elettriche

Tra gli accorgimenti più utili per diminuire i consumi di gas nei mesi invernali, spicca l’installazione delle cosiddette termovalvole elettriche. Questi dispositivi, montati a livello dei singoli termosifoni, permettono di impostare la temperatura all’interno delle diverse stanze della casa, per mezzo di una semplice manopola regolabile con valori da 0 a 5.

In questo modo, si ha la possibilità di scegliere quali ambienti della casa riscaldare e quali no, oppure di impostare temperature diverse per le diverse stanze. Evitando di convogliare il calore nei vani dove ve ne è meno bisogno si ottiene un risparmio notevole sui costi in bolletta, a fronte di un investimento per l’installazione delle valvole che oscilla, in genere, tra gli 80 e i 120 euro per calorifero.

I benefici di una corretta routine di manutenzione

Un impianto di riscaldamento in buono stato sarà sempre caratterizzato da un miglior livello di efficienza energetica e ad una maggiore efficienza corrispondono consumi minori.

Tutti i proprietari di immobili sono tenuti a mettersi in regola con la revisione della caldaia, secondo le tempistiche normalmente indicate all’interno del libretto dell’impianto. Contravvenire a questo obbligo non solo espone a multe salate da parte delle autorità comunali, ma anche al rischio di malfunzionamenti proprio nei mesi di picco di utilizzo dell’impianto e, addirittura, a pericoli concreti per la salute degli inquilini.

Se normalmente la revisione comprende verifiche sull’integrità dell’impianto, sul corretto funzionamento del bruciatore e sulla quantità e qualità delle emissioni di scarto, va sottolineato che è buona norma provvedere anche a quelle attività di manutenzione ordinaria che consentono di prevenire guasti e riduzioni dell’efficienza della caldaia.

Tra le attività utili per mantenere caldaie ed impianto pienamente efficienti nel corso degli anni, figura ad esempio la pulizia di tubature ed elementi dei caloriferi, che rimuovendo le impurità e prevenendone il deposito contribuisce a massimizzare la diffusione del calore.

Le soluzioni per limitare la dispersione di calore

Evitare che il calore prodotto dall’impianto di riscaldamento venga dissipato troppo velocemente verso l’esterno è un altro fattore fondamentale se non si vogliono veder lievitare i costi in bolletta.

Da questo punto di vista, sono molti gli accorgimenti che si possono adottare. I più semplici riguardano buone abitudini, come quella di non arieggiare le stanze troppo a lungo e, soprattutto, non durante l’orario di accensione della caldaia. Per favorire la diffusione del calore, poi, è utile evitare di coprire i termosifoni con tende o elementi di mobilio vario.

Naturalmente, a giocare un ruolo importante è il livello di isolamento termico dell’abitazione. Se investire in lavori di coibentazione di mura e soffitti può rivelarsi in molti casi troppo dispendioso, va detto che il rifacimento degli infissi e l’adozione di porte e finestre altamente isolanti si rivela una spesa in grado di ripagarsi in breve tempo.

Migliorare l’efficienza energetica sostituendo la caldaia

Ultimo, ma non meno importante, è ovviamente lo stato della caldaia. I vecchi modelli a basso rendimento energetico possono rappresentare il fulcro del problema in presenza di consumi troppo elevati.

Anche per l’anno da poco iniziato rimangono validi gli incentivi fiscali dell’Ecobonus, tra cui rientrano anche sgravi fiscali Irpef o Ires per la sostituzione della vecchia caldaia con nuovi modelli ad alta efficienza energetica. Più nello specifico, è possibile recuperare il 50% della spesa sostenuta per l’acquisto e l’installazione di una caldaia con classe energetica A (o maggiore), mentre se si sceglie di adottare anche le termovalvole elettriche l’aliquota sale al 65%.

Per ulteriori informazioni su tutti gli sgravi previsti per l’efficientamento energetico delle abitazioni, rimandiamo a questa breve guida sull’Ecobonus 2019.

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