Fuoco – 6occia Testo della canzone

Il Testo della canzone di:
Fuoco – 6occia


Goccia su gioccia ah yeah

Per avere quelle labbra ho baciato le altre
Per avere testa alta ho baciato l'asfalto
E dai tu sei abbracciata al mio fianco
Io che ti piango di fianco che uomo del cazzo
Volessi truccarmi e vestirmi di rosa
Sarei fuoco che non scotta
Dimmi che uomo che parla col vocione
Lei è una ragazza ma c'ha più coraggio di me
Tu diresti no palle,io penso diresti palle ah
Ma sai che palle
Ah non ho mai avuto una donna più scema di me

Il fuoco balla anche al minimo soffio(ah)
Ma non c'è niente che sappia ballare(ah)
So solo pensare e lo faccio un po' troppo(ok)
E quando lofaccio penso a farmi male(azz)
Se vado in ufficio non metto lo smalto(ehi)
Se non voglio essere licenziato(ops)
Ti senti a disagio se mi ascolti
Pensa mi ci sento da tutta la vita

Spero che i piccioni sul tetto
Di fronte alla stanza che guardano dentro noi nudi
Non sentano che non mi sento a mio agio col corpo che ti sto mostrando

E dai tu sei abbracciata al mio fianco
Io che ti piango di fianco che uomo del cazzo
Volessi truccarmi e vestirmi di rosa
Sarei fuoco che non scotta (x2)

Se lo specchia insulta saremmo vampiri
Se commenta male saremmo bambini
Non ho idea del perchè hanno questo male addosso che li frena
Sei bella se ti ami,spero che mi chiami non solo per farlo
Sai che avere un senso non è mica scontato
Io che passo davanti allo specchio pensando che sono grasso
Anche se sono un sacco e

Mi chiedo che senso c'ha avuto
Sprecare la mia adolescenza per piacere a loro
Quando ti piacevo e lo so che era vero
Sai chiacchieri tanto con gli occhi

E dai tu sei abbracciata al mio fianco
Io che ti piango di fianco che uomo del cazzo
Volessi truccarmi e vestirmi di rosa
Sarei fuoco che non scotta(x2)

Quindi un uomo che non conta

E poi?




Sono Ernesto Che Guevara,
circondato senza via di scampo
nella giungla Boliviana
a lottare per un maledetto senso di uguaglianza
per la razza umana.

Mi rivedo in quella foto in bianco e nero
col dolore che mi segna,
disteso a torso nudo su una panca
come il cristo del Mantegna

Ti saluto comandante
alzo in alto il mio bicchiere
alla libertà che ognuno chiede

Grido a quello che è importante,
a lottare ancora insieme
alla poesia delle persone vere

También herida Cuba canta canta, canta, Cuba canta
canta, canta, canta, Cuba canta,
canta, canta, canta, Cuba canta, canta.

E nell’aria risuona l’eco di una vecchia canzone
Risuona un vago senso di rivoluzione

Sono Ernesto Che Guevara,
di tre quarti sopra un manifesto
Credo ancora in una strada
per un mondo meno falso e un po’ più onesto

Mi dispiace non avere avuto il tempo
per giocare con mio figlio
Per andare al matrimonio all’Havana di mia figlia
mi hanno detto mi somiglia

Ti saluto comandante
alzo in alto il mio bicchiere
alla libertà che ci appartiene

Brindo a quello che è importante,
a lottare ancora insieme
al coraggio che scorre nelle vene

También herida Cuba canta canta, canta, Cuba canta
canta, canta, canta, Cuba canta,
canta, canta, canta, Cuba canta, canta.

E nell’aria risuona l’eco di una vecchia canzone
Risuona un vago senso di rivoluzione

Grazie alla vita che mi ha dato tanto
ad ogni giorno di allegria, ad ogni giorno di pianto
a te amore dovunque tu sia,
ti sarò per sempre accanto.

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