Giorni sanguinosi – Leone Testo della canzone

Il Testo della canzone di:
Giorni sanguinosi – Leone

{Strofa}
Domeniche di sangue, Derry e San Pietroburgo
Bolsceviche esangue, ti serri come a Teutoburgo
Ecumeniche vite di angue, sono Uroboro e vi purgo
Finite in cura ai posteri loro come ad Amburgo
Lotto gaio contro questi miei tanti demoni
Come l’otto febbraio nel villaggio stregato di Salem
Siete soli in pace e in guerra come Lacedemoni
E avete freddo calore con cui state temperando l’harem
Porto ossimori dove giace il totale paradosso
Dove sono sorti limivori sognanti l’atmosfera
Che dovrebbero evitare di muovere il nervo ipoglosso
Per nutrirsi di fango in zone remote dell’idrosfera
Sono nella Loggia Nera circondato da tendaggi rossi
E sto vedendo il pavimento lucidato a scacchi cedere
Perché ha appena sentito il suo Doppelgänger ledere
Il profondo motivo per cui io non ricordavo chi fossi
Ho vissuto tante vite e me ne sto accorgendo solo ora
Sono nell’ultima fase del mio processo di metempsicosi
Questo è il momento della verità, come per Francesco Rosi
A cui seguirà la calma piatta o la più forte bora
Ogni pezzo per me equivale ad un profondo soliloquio
Durante il quale sono elegante anche nei casi di turpiloquio
E sappiate che se vi faccio ascoltare queste mie endofasie
È solo perché non voglio essere l’unico a sapere delle capacità mie

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