I Miracoli – Il Geometra Testo della canzone

Il Testo della canzone di:
I Miracoli – Il Geometra


I miracoli non capitano mai per caso,
ma la storia del mondo mi insegna che è meglio così,
ci vuole passione, ci vuole sudore per spingere il peso,
per ascoltare i problemi degli altri anche se è lunedì,
quando esci di casa portando gli errori al guinzaglio a pisciare,
e preghi il signore che almeno stanotte ti lasci dormire,
perché nonostante le sovrastrutture il problema resta che,
per ogni risposta che provi a fornirti c’è un altro perché

Io è tutta la vita, che provo a trovare la cura,
ma almeno a qualcosa è servita: a dire che ho avuto paura,
e del resto, d’altronde, lo hai detto tu: questa spugna all’aceto è la cosa migliore che c’è sul menu
Tra Parma e le stelle, per Gerusalemme, c’è un altro casello,
se pago il pedaggio mi spetta una stalla o mi spetta un ostello?

Del resto, è normale che quando si nasce si infligga un dolore,
e che questo dolore ci sia reso indietro quando si muore,
perché la storia degli altri è una personalissima croce,
ed è un Leviatano assetato di sangue che non trova pace,
e nonostante le Sacre Scritture il problema resta che,
per ogni versetto imparato a memoria c’è un altro perché

Io è tutta la vita, che provo a trovare la cura,
ma almeno a qualcosa è servita: a dire che ho avuto paura,
e del resto, d’altronde, lo hai detto tu: questa spugna all’aceto è la cosa migliore che c’è sul menu
questa spugna all’aceto è la cosa migliore che c’è sul menu

I miracoli arrivano dopo una calma apparente,
e la storia è un insieme di pagine sporche di sangue,
e tutte le guerre tra il Congo e la Bosnia ci hanno insegnato,
che una giovane donna che diventa madre è un regalo inatteso.

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