John Fante – Moder Testo della canzone

Il Testo della canzone di:
John Fante – Moder

{Strofa}
Io sono il suon del gong quando non c'è più tempo
I tacchi di mia madre per le scale la mattina presto
Il digrignare i denti, bestemmie in dialetto
Le mani di mio nonno, le grida del martello
Un'altra notte bianca come la via lattea
Che ho bevuto il mondo e adesso sbocco una galassia
Le preghiere sottovoce di un amico in gabbia
Qua la morte suona dolce come quando sei sott'acqua
Quando un "come stai?" suona come una minaccia
Arrivò pure il silenzio a raccontarci della tua scomparsa
Guardo il rumore in lontananza, mastico baccano
La penna uccide il pentagramma, note di un mortaio
Parla piano, non dire cazzate
Da un po' non mi confesso, padre
Sento il cuore battere dentro al torace
Il suono delle corde, il rock e le chitarre
Il fruscio gigante delle pagine di John Fante
Il suono dei piatti nel lavello
Quel fischio nelle orecchie quando perdi sul più bello
L'ansia che gratta nelle ossa se l'hai chiusa dentro
Botte contro il muro che era meglio dare al mento
Questo è il mio cerchio di fuoco, la mia prigione
A fare salti nel vuoto qualcuno poi ci muore
Infatti Lanfi è morto, scordati il suo nome
Da quando il cerchio l'ha chiamato Moder

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