Il Testo della canzone di:
Per quel che resta – Il Geometra

Sarà l’albero dei ciliegi, a insegnarci la primavera,
sarà la canzone che fischia quel vecchio, saranno le morti del sabato sera,
sarà il cane, sarà il padrone,
che senza bisogno di parafrasare, si vogliono bene.
Bussando alla porta del faraone, l’angelo fece quel che doveva,
agì sulla scorta di un disciplinare non fece eccezioni per chi dormiva,
e descrivendone ancora le gesta, santificando la rappresaglia,
facciamo festa,

Per quel che resta, delle ambizioni, quando arriva la tempesta,
e per quel che manca, del nostro passato che si agita stanco sulla pista,
per stare in lista,
per stare su, per stare su, per stare su, per stare su.

Sarà la fatica del muratore, sarà il fallimento di un altro poeta,
saranno le notti sul lido di Ostia, sarà l’idroscalo a insegnarci la vita,
saranno quelli che lanciano un fiore, quelli che passano senza guardare un uomo che muore.
Senza curarsi dello sviluppo e delle aperture della dottrina,
ogni asteroide conosce benissimo quale missione lo spinge alla strada,
è la stessa passione dell’artificiere, che brucia le nuvole con molta grazia,
vestito a festa,
Per quel che resta, delle ambizioni, quando arriva la tempesta,
e per quel che manca, del nostro passato che intanto si stende un’altra pista,
per stare in lista, per fare festa,
Per quel che resta, delle ambizioni, quando arriva la tempesta,
e per quel che manca, del nostro passato che si agita stanco sulla pista,
per stare in lista, per stare su.

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