Tiro a segno

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Testo Della Canzone

Tiro a segno di Cantacronache

di Cantacronache, Mario Pogliotti

E’ chiaro che un giorno di festa
ognuno va dove va:
amore, osteria, juke-box, cinemà.
Ma non giudicatelo indegno
il vecchio, un po’ frusto, tiro a segno.

Dieci colpi, cento lire –
il tiro a segno “Universal”
dieci centri da colpire –
per un ricco premio final.
Molti tipi d bersagli .
fantocci, pipe, vecchi general,
avvocati ed ammiragli –
scrittori e gente d’affar.

C’è un ministro. un ciambellano,
un consigliere e accanto a sua Maestà,
un addetto, un capo-gabinetto:
tanti bei palloni d’ogni qualità.
C’è il ruffiano di un potente –
la mantenuta d’un industrial,
un censore intransigente –
e un Principe omosessual.

Sia detto che, se vi diverte,
ognuno va dove va:
amore, il ballo, la partita, il cinemà.
Ma, se preferite sfogare il vostro ingegno
c’è il mio tiro a segno

Su sparate cittadini –
sul servo sciocco e sul protettor
sul mercante di bambini –
sul boia e sul dittator,
sugli sbirri e i parrucconi –
sui baciapile e i leccaltar
sui fascisti e sui cialtroni –
e sui capitani d’affar.

Dieci colpi, su brava gente,
sparate e vedrete saltar
vecchie pipe, grossi palloni
d’azoto vuoto.
E su tutto quel rottame –
vedrete che dileguerà
il fantasma della fame
e questo il mio premio sarà.

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