Un Amore – Ricky Gianco Testo della canzone

Il Testo della canzone di:
Un Amore – Ricky Gianco

Una giovane signora, un’amica affascinante
Una donna strana con un viso interessante
Un po’ per aiutarmi, un po’ per essere tranquilla
Con la propria coscienza casalinga progressista

Che è sensibile all’amore, all’amore di un bel fiore
Che non vuole sapere quando muore il tuo dolore
Che non vuole sapere quando nasce in te la vita
Tanto tutto finisce, basta crederla finita

Mi ha detto: “Vuoi un consiglio, vuoi conoscere il tuo destino?
Vai in via Arzaga a mio nome, c'è un bravissimo indovino
Peserà il tuo dolore, ti sentirai sicuro
Guarderà tra le tue chiappe e leggerà il tuo futuro”

Un amore che non sai
Forse non hai saputo mai
Il dolore che mi dai
Quando ti guardo e non lo sai

Certo, insistendo presso amici a Busto Arsizio
Potrei conoscere il suo nome, il suo indirizzo
E pagando molto il tuo dentista, gentilmente
Mi potrebbe dare una foto di un tuo dente

E per riuscire a sapere cosa senti nel tuo cuore
Potrei andare a Firenze da quell’altro tuo dottore
Dal magnifico Ghigo farmi dare, fra le più belle
Un ingrandimento delle tue sane mammelle

Ma per conoscerti veramente, proprio a fondo
Potrei corrompere quel dietologo tuo stronzo
A lasciarmi dare un’occhiata solamente
Per vederti pagare nuda centomila seriamente

Un amore che non hai
O forse non hai avuto mai
Il dolore che mi dai
Quando ti stringo e non lo sai

Forse io sono un volgare pervertito
Quando ti fisso con lo sguardo un po’ smarrito
Quando guardo quelle gambe, quelle gambe tue non belle
Irrequiete e tonde proprio come due gemelle

Quando io accarezzo la tua pelle profumata
E tu mi guardi attenta, quasi un poco spaventata
E poi stringi la mia mano e io sento un gran calore
Sta tranquilla credo sia un difetto di circolazione

Quando io guardo da affamato le tue labbra
Come un gorilla fra le sbarre chiuso in gabbia
No, no, non ci badare, c’è chi nasce fortunato
C’è chi nasce sociologo e chi bischero malato

Un amore che non sai
Forse non hai saputo mai
Il dolore che mi dai
Quando ti tocco e non lo sai

È imbarazzante ritornare a casa a sera
Con in mano un fiore, se ti vede la portiera
Forse lontano dalla mamma, dai nipoti e dalla zia
E dai nonni e dai tuoi suoceri, dagli amici e da casa tua

Dici: “Se ti avessi incontrato per i giochi senza frontiera
Oltre cortina, quando è buio verso sera”
Se non avessi questo ruolo così importante
Da intellettuale borghese con la testa sulle spalle

Forse se non avessi paura che un paio d’ore
Diventassero magari giornate senza più amore
O se un giorno mi amassi e dicessi di non amarmi
O forse solamente con un altro, insomma basta

Un amore che non hai
O forse non hai avuto mai
Il sorriso che tu hai
Che forse non ho avuto mai

Quello che volevi, forse io non l’ho capito
Un incontro a scacchi con di fronte tuo marito
Per vederlo vincere e scoprire il suo sorriso
E sentirmi dire con un tono caldo e preciso:
“Qui non c’è fortuna, è uno scontro di cervelli”
E potere guardare i tuoi occhi freddi e belli

Un amore che non sai
Forse non hai saputo mai
Il dolore che mi dai
Quando ti amo e non lo sai

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