Zonguldak – Marnero Testo della canzone

Il Testo della canzone di:
Zonguldak – Marnero

Sono qui, fermo seduto
Sopravvissuto ma stanco morto
Guardo le navi ormai arrugginite nel porto
Mi sono accorto che non partiranno
Sono chiuse dentro una bottiglia del cazzo
E, porcoddio, nemmeno lo sanno
E io, come loro, da tempo ancorato
Incatenato al centro di un quadrato
E mi ero legato da solo le mani
Come i casi umani, un po' troppo umani
Ma mentre accoltello il me che io ero ieri
Il me di oggi è impiccato
Dal me di domani... bene!
Corpo di mille balene!
Solo chi è fermo non sente le catene
L'ancora è dentro di me

Ho salpato presto stamattina
E la marea mi trascina, ma la marea sono io
E uno squalo mi sbrana, ma lo squalo sono sempre io
Che non c'ho una rotta ma solo una scia
Ma mi volterò il giorno della mia agonia
Lascia gli ormeggi, coraggio
E sfascia con l'ascia la scialuppa di salvataggio:
Per ridefinire il primario
E la prospettiva che apre ogni altro scenario
Un breve respiro, un nodo slegato
Un'ascia nel mare ghiacciato
Da un gelo che squarcia le vele
Corpo di mille balene!
Solo chi è fermo non sente le catene
La guerra è dentro di me

Io sono il sopravvissuto, sono quattro non uno
Sono pieno a metà e non mi aspetta nessuno
Un compatriota dell'inesistente
Un contemporaneo di niente

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