Sanremo 2010: Emanuele Filiberto ammette “solo una mossa di marketing”

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Sanremo 2010: Emanuele Filiberto ammette “solo una mossa di marketing”

Emanuele Filiberto di Savoia ospite al programma di Francesca Fagnani “Belve” in onda su RAI2 ha parlato della sua partecipazione al Festival di Sanremo nel 2010.

Nel 2010, Antonella Clerici ha condotto il Festival di Sanremo, con la direzione artistica di Gianmarco Mazzi, oggi sottosegretario di stato al Ministero della Cultura. A vincere quell’edizione è stato Valerio Scanu con il brano “Per tutte le volte che…“, noto ai più per il verso “A far l’amore in tutti i luoghi, in tutti i laghi…” Al secondo posto si è classificata proprio “Italia amore mio“, eseguita da Pupo, dal tenore Luca Canonici e dal Principe Emanuele Filiberto di Savoia.

Italia amore mio: il brano

Il testo di “Italia amore mio” è stato scritto da Pupo e Emanuele Filiberto di Savoia come una lettera d’amore all’Italia, da parte del discendente maschio di Casa Savoia, che era stato esiliato dal paese fino al 23 ottobre del 2002.

Tuttavia, il brano è stato considerato dimenticabile e difatti è stato praticamente dimenticato. Il testo è stato giudicato banale e retorico, e la formazione del trio non ha avuto una chiara logica.

Ma in quei giorni aveva suscitato numerose critiche e polemiche. Inoltre, il Principe Emanuele Filiberto di Savoia, non essendo un cantante di professione, ha sollevato dubbi – per non dire aperte critiche – sulle sue capacità vocali.

Ogni volta che il trio è salito sul palco dell’Ariston il pubblico lo affossava subissandolo di fischi.

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Le controversie dell’esibizione di Emanuele Filiberto a Sanremo 2010

La partecipazione anomala ha portato a diverse controversie e potrebbe essere considerata uno dei momenti più bassi nella storia del Festival di Sanremo. Senza dubbio nella storia moderna. Come detto, durante l’esibizione, il pubblico ha fischiato il trio, manifestando il proprio dissenso.

Il trio è riuscito a trascinare nel baratro anche Marcello Lippi, all’epoca Commissario Tecnico della Nazionale Italiana di Calcio – reduce da un mondiale vinto (2006), praticamente una divinità –  invitato il venerdì per un duetto che non fece altro che compromettere la performance. Inoltre, il CT prese la parola prima di esibirsi, una pratica sempre vietata al Festival, e addirittura in quell’occasione hanno modificato un verso della canzone, altrettanto vietato.

L’apice di questa protesta è avvenuto durante la serata finale, quando l’Orchestra ha protestato alzandosi in piedi dopo l’annuncio della classifica e gettando gli spartiti. Mai era successo nella storia di Sanremo.

Questo episodio ha sollevato dubbi sull’attendibilità del Televoto e ci sono state denunce riguardo a presunti tentativi di manipolare i voti attraverso i call center.

La canzone sparita dalla memoria

In ogni caso, le radio all’unanimità hanno ignorato la canzone “Italia amore mio” dopo il Festival. Fino all’intervista di Emanuele Filiberto di Savoia a Belve, praticamente nessuno, tranne gli addetti ai lavori, se ne ricordava.

Nell’intervista, il Principe ha svelato che la sua partecipazione a Sanremo era stata una mossa di marketing architettata della Rai, che aveva bisogno di un elemento di “piccolo casino” per rinvigorire l’evento. Questa  la dichiarazione:

Sanremo è stato un’operazione marketing della Rai. Le spiego, adesso c’è prescrizione oramai… È la Rai che aveva chiesto della mia partecipazione a Sanremo perché era un anno un po’ debole per loro e serviva quel piccolo casino in più che tante trasmissioni cercano. Ce lo hanno chiesto e a me è piaciuta l’idea… ben venga che sia arrivato secondo e che abbia vinto Scanu che è un cantante”.

Insomma serviva un po’ di polemica purché si parlasse di Sanremo. Il “principe” ha anche – se non altro – ammesso che il brano di Valerio Scanu era il migliore, ma ha elogiato anche la canzone di Marco Mengoni, classificata terza.

 

L’esibizione di Emanuele Filiberto a Sanremo 2010:

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