La storia del Grunge: sporca, ruvida, selvaggia

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L’esplosione del suono alternativo

Negli anni ’90, un movimento musicale ribelle e non convenzionale nacque nel cuore di Seattle, negli Stati Uniti. Questo movimento, noto come grunge, avrebbe rivoluzionato la scena musicale e plasmato l’identità di un’intera generazione. La storia del grunge non è solo uno stile musicale, ma di modo di vivere e di esprimersi che affrontano i temi del disagio, dell’alienazione e della ribellione contro la cultura dominante. Il termine deriva dall’aggettivo grungy, che nello slang di alcune zone dell’America significa sporco, ruvido, selvaggio.

Origini del Grunge

Il grunge ha le sue radici nella scena punk-rock e indie-rock degli anni ’80, caratterizzata da un’energia e un’estetica anticonformista. Album come Berlin di Lou Reed hanno influenzato l’intera generazione, oltre a tutta la musica negli anni ’80. La città di Seattle, nello stato di Washington, fu la culla di questo movimento, con il suo fervore artistico e una comunità giovane e progressista che aveva bisogno di esprimere le proprie inquietudini. Gruppi come Green River, Mudhoney e Soundgarden furono tra i pionieri di questa scena emergente.

Il termine “grunge” – nonostante fosse già stato introdotto da qualche giornalista –  inizialmente non era ampiamente utilizzato per etichettare questo genere musicale. Fu il cantante dei dei Mudhoney, Mark Arm, ha conferirgli ufficialità quando cominciò a utilizzarlo per definire il sound distorto e sporco delle band di Seattle.

Le nuvole di Seattle

Non è possibile raccontare la storia della musica grunge senza contestualizzarla; cioè senza concederci una digressione sulla Seattle di quegli anni, che non può che essere stata fondamentale nel processo che ha portato alla nascita del grunge.

Seattle era ed è una citta è conosciuta per il suo clima umido e nebbioso, il suo aspetto grigio e malinconico. Inoltre negli anni ’80 e ’90, Seattle ha affrontato alcune sfide e aspetti negativi che hanno influenzato la vita nella città, come l’alto tasso di disoccupazione e decadenza urbana, dopo che negli anni ’80, Seattle ha subito un declino nella sua industria manifatturiera e navale, che ha portato a difficoltà economiche per molte famiglie e ha contribuito a un aumento dei senza fissa dimora e dei problemi sociali; allo stesso modo ha vissuto un acutizzarsi delle tensioni razziali, con ancora delle segregazioni presenti in alcuni settori. Ciò ha portato a conflitti e divisioni all’interno della comunità e alla famosa occupazione da parte di attivisti di colore della Colman School; sempre in quegli anni Seattle era (e continua a essere) la sede di grandi aziende aerospaziali cme Boeing. La forte dipendenza economica da questa industria espose la città a cicli di crescita e declino economico, a seconda dei cambiamenti nel settore.

La musica grunge nacque anche da questo luogo e dalla rabbia che crebbe nei giovani e la frustrazione di avere intorno solo grigi palazzoni, pioggia e lamiere. Non tutti coloro che hanno dato vita al panorama grunge di quegli anni erano della medesima estrazione sociale ma tutti si trascinavano lo stesso bagaglio di sentimenti disillusi, trasmettendoli nelle loro canzoni.

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L’Ascesa del Grunge

Ma fu solo all’inizio degli anni ’90 che il grunge esplose e si diffuse a livello mondiale, grazie all’uscita – nel 1991 – dell’album “Nevermind“, di quella che sarà la band-copertina del genere: i Nirvana. “Nevermind”, pubblicato a settembre dello stesso anno, cambiò tutto. Trainato dal singolo di successo “Smells like teen spirit” (forse la canzone-manifesto degli anni ’90), l’album portò il grunge in cima alle classifiche e diede inizio a un movimento di massa. Il leader dei Nirvana, Kurt Cobain, divenne l’icona assoluta della generazione del grunge, rappresentando il sentimento di disaffezione e rabbia dei giovani di quegli anni.

Parallelamente, altre band di Seattle ottennero grande successo, come Pearl Jam, Alice in chains e Soundgarden. Questi gruppi contribuirono a definire il suono grunge, caratterizzato da chitarre pesanti, testi emotivi e voci graffianti.

Il Grunge e la Cultura Popolare

Con la sua crescita esponenziale, il grunge non fu solo una corrente musicale, ma un movimento culturale a tutto tondo. L’abbigliamento grunge divenne di moda, caratterizzato da jeans strappati, maglioni larghi e stivali da combattimento. I giovani adottarono questo stile come una dichiarazione di indipendenza e una ribellione contro i canoni di bellezza e moda imposti dalla società. In quegli anni la musica grunge aveva l’energia di chi vuole cambiare il mondo, ma prima deve distruggere quello vecchio e ogni sua aspetto era in aperta contrapposizione con la società media.

Tuttavia, l’ascesa del grunge non fu priva di critiche. Alcuni ritenevano che la commercializzazione del movimento avesse tradito la sua essenza anti-establishment. Le grandi case discografiche si precipitarono a firmare nuove band grunge, cercando di sfruttare il successo del genere. Ciò portò anche a un aumento dell’attenzione mediatica sulla scena di Seattle, che può aver contribuito alla pressione e alle aspettative su molte band emergenti.

Poi si assistette allo stesso fenomeno visto dieci anni dopo con la scena musicale Emo. Criticati entrambi per essere ritenuti in contrasto con la società.

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La Fine di un’Epoca

La storia del grunge iniziò a finire quando Kurt Cobain si tolse la vita, 5 aprile del 1994. Questo fu stato il primo segnale della perdita delle illusioni di cambiamento: il capitale si era mangiato anche il grunge, come si sarebbe mangiato il resto in futuro, non c’era modo di combatterlo o scappare. Con la perdita della sua icona principale il grunge perse parte del suo spirito e sul finire degli anni ’90 vide un declino nella popolarità.

Inoltre, altri generi musicali come il britpop cominciarono a prendere piede, attirando l’attenzione dei giovani. La moda stessa si evolse e il cambio generazionale portò una nuova e diversa generazione di giovani e il grunge lasciò spazio a nuovi stili e tendenze.

La musica in Italia nel 1994 ha subito una svolta tardiva dopo questi accadimenti, portando ad un nuovo livello la personale la storia dell’alternative-rock.

 

L’eredità lasciata dalla storia del grunge

Nonostante la fine del periodo grunge, la sua eredità è ancora viva e continua a influenzare la musica e la cultura fino ai giorni nostri. Il Festivalbar in Italia portava sempre molti ospiti internazionali, ma di generi molto diversi. Ciò testimonia che avevamo una ricerca diversa, ma a livello internazionale il grunge era il riferimento e lo è rimasto anche una volta finita la prima ondata. Molte band grunge hanno continuato a registrare musica e a esibirsi, mantenendo il loro seguito di fan fedeli. Inoltre, la nuova generazione di musicisti è stata fortemente influenzata da questo movimento, portando elementi del grunge nei loro suoni.

La musica grunge è diventata un pilastro delle playlist e delle stazioni radio rock alternative, dimostrando la sua longevità e rilevanza nella cultura musicale contemporanea. Ma anche nella cultura: oggi grunge è una parola entrata nel nostro vocabolario per significare trascuratezza nel vestire.

Il grunge è stata una vera e propria rivoluzione musicale e culturale degli anni ’90, nata dal cuore di Seattle e diffusasi in tutto il mondo. Con i suoi testi audaci e il suono caratteristico, il grunge ha fornito una voce a una generazione che si sentiva alienata e priva di speranza. Il grunge è stato un capitolo fondamentale nella storia della musica, un simbolo di ribellione e autenticità contro ogni imposizione sociale.

Cinque canzoni e cinque band per ricordare la storia del grunge

Smells like teen  spirit – Nirvana

Black – Pearl Jam

Black hole sun – Soundgarden

Nutshell – Alice in Chains

Touch me, I’m sick – Mudhoney

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