Innervisions di Stevie Wonder: cinquant’anni fa si creava un mito

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L’album “Innervisions” di Stevie Wonder, pubblicato nel 1973, rappresenta una delle pietre miliari della musica soul e un capolavoro artistico senza tempo. Questa straordinaria opera prima di Wonder si distingue per l’audacia delle sue tematiche, la sua profondità emotiva e la maestria musicale del suo autore, confermandolo come uno dei più grandi talenti della storia della musica.

“Innervisions” è un’opera d’arte di rara profondità, Stevie Wonder, attraverso le sue canzoni e il coraggio dei suoi contenuti, ha creato un album che continua a toccare il cuore e l’anima di chi lo ascolta. La sua maestria musicale e il suo messaggio di consapevolezza sociale restano attuali ancora oggi, facendo di “Innervisions” un album senza tempo e di riferimento per la storia della musicanervisions-di-stevie-wonder

Un viaggio nelle Innervisions di Stevie Wonder

“Innervisions” è un album che offre uno sguardo intimo nella mente e nell’anima di Stevie Wonder. I testi delle canzoni affrontano temi sociali, politici e spirituali, offrendo una prospettiva profonda sulla realtà della società dell’epoca. Stevie Wonder ha trovato il coraggio di affrontare questioni rilevanti come il razzismo, la disabilità, la droga, la politica e la spiritualità, sfidando gli stereotipi e mostrando una profonda consapevolezza sociale.

Il Suono delle Innervisions di Stevie Wonder

Dal punto di vista musicale, “Innervisions” è un esempio di perfezione artistica. Stevie Wonder ha dimostrato la sua versatilità come musicista e produttore e cantate, oltre che il suo immenso talento. Lo ha fatto suonando numerosi strumenti e sperimentando nuove sonorità, cercando sempre di osare, senza però sbagliare mai. L’album spazia tra diversi generi, tra cui soul, funk, jazz e reggae, creando un mix unico e coinvolgente e – come un cocktail miracoloso – il bilanciamento tra i sapori diversi è perfetto.

Le Tracce Iconiche

L’album si apre con “Too High“, una canzone che affronta il tema della tossicodipendenza e dei suoi effetti distruttivi sulla vita delle persone. “Living for the city” è un inno alla lotta contro il razzismo e le ingiustizie sociali, con una narrazione coinvolgente e potente.

Il brano “Higher ground” è un inno di speranza e spiritualità, che celebra la ricerca di una connessione più elevata con il mondo. “Jesus children of America” affronta temi religiosi e la preoccupazione per il futuro delle giovani generazioni.

Una delle perle dell’album è senza dubbio “Golden Lady“, una dolce ballata d’amore che mostra il lato più romantico di Stevie Wonder. Ma è proprio Living fot the City il capolavoro dell’album, che quell’anno vinse il Grammy come best R&B song.

L’incidente

Tre giorni dopo la pubblicazione di Innervisions, il 6 agosto 1973, Stevie Wonder tenne un concerto a Greenville (Carolina del Sud). Durante il viaggio di ritorno, mentre era in auto con il suo amico John Harris alla guida, Wonder si addormentò e la macchina ebbe un incidente, schiantandosi contro un camion, ferendolo alla fronte e facendolo perdere conoscenza. I soccorritori lo estrassero sanguinante dai rottami dell’auto. Stevie Wonder rimase in coma per quattro giorni, tra la vita e la morte, a causa del trauma cerebrale, suscitando l’attenzione dei media e generando preoccupazione tra familiari, amici e ammiratori.

Fu l’amico e tour-director Ira Tucker a essere presente quando Stevie si svegliò dal coma:

Mi ricordo quando andai all’ospedale a Winston-Salem. Cavolo, non riuscivo neanche a riconoscerlo. La sua testa si era gonfiata almeno cinque volte la grandezza naturale. E nessuno riusciva a comunicare con lui. Sapevo che gli piaceva ascoltare la musica a volume molto alto e così pensai che forse se gli avessi urlato nelle orecchie avrei potuto svegliarlo. Il dottore mi disse che potevo provare, non gli avrebbe fatto male. La prima volta non ebbi nessuna risposta, ma il giorno dopo quando tornai e gli cantai nelle orecchie Higher Ground, mi mise una mano sul braccio e dopo un po’ cominciò a tenere il tempo con le dita

 

L’eredità di Innervisions di Stevie Wonder

“Innervisions” ha ricevuto un plauso unanime dalla critica e dal pubblico, guadagnando tre Grammy Awards, tra cui Album of the Year. Secondo la critica è stato quindi il miglior album uscito nel 1973, ma anche il pubblico lo ha adorato, facendone un grande successo commerciale, consolidando cosi la carriera di Stevie Wonder e aprendo la strada a una serie di album di successo negli anni a venire.

L’influenza di “Innervisions” si estende ben oltre gli anni ’70, ispirando generazioni di artisti e musicisti a livello globale. L’album è spesso citato come uno dei più grandi album di tutti i tempi e continua a essere ammirato e studiato dagli appassionati di musica di ogni genere. La rivista Rolling Stone lo ha classificato al 23° posto nella classifica dei 500 migliori album di tutti i tempi.

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